FALCON AND WINTER SOLDIER – Recensione

Anche la seconda serie tv dei Marvel Studios si è conclusa. The Falcon and the Winter Soldier così come WandaVision prima di lei, è una serie pensata per fare da ponte tra il dopo Endgame e la Fase 4 vera e propria del MCU.

Per un parere a caldo sui primi episodi, vi rimando al post dedicato sul nostro account Instagram. Ora invece tiriamo le somme dell’intera stagione.

La serie è ambientata sei mesi dopo la fine di Endgame. Il mondo sta cercando di ripartire, ma deve fare i conti con la gestione assai problematica delle persone ritornate improvvisamente dopo il “Blip”. Le azioni del Comitato di Rimpatrio Globale portano ad un malcontento sempre più diffuso che alimenta fazioni estremiste tra le quali i Flag Smashers guidati da Karli Morgenthau (Erin Kellyman). Sam e Bucky, entrambi alle prese con i propri problemi personali, si ritrovano costretti a fare coppia sul campo per cercare di arginare possibili rivolte a livello globale.

Falcon and Winter Soldier è una serie che vive costantemente di alti e bassi, non solo nel suo complesso, ma anche all’interno del singolo episodio. Dal punto di vista tecnico non c’è nulla da dire; i Marvel Studios si confermano come sempre su alti livelli. La regia è precisa e le scene d’azione regalano quel qualcosa in più capace di esaltare lo spettatore. Anche sotto l’aspetto della scenografia e costumi la serie è impeccabile; i Marvel Studios in questo sono sempre stati abili nel proporre qualcosa di nuovo e allo stesso tempo strizzare l’occhio al lettore dei comics.

Tutt’altro discorso per quanto riguarda la sceneggiatura. Al contrario di WandaVision, qui la trama, se non per l’episodio quattro, lascia poco spazio a colpi di scena. Forse per questo viene da pensare che il prodotto avrebbe reso molto di più come film piuttosto che come miniserie. WandaVision, da questo punto di vista, aveva una struttura più solida; ogni episodio sapeva regalare qualcosa di speciale e invogliava alla visione della puntata successiva, salvo poi risolversi in un finale mediocre. Con Falcon and Winter Soldier siamo di fronte all’esatto opposto; nei primi episodi la serie tentenna, offre poco allo spettatore, ma riesce a migliorare nel tempo terminando con un finale più coerente, che proprio per questo forse supera le aspettative iniziali.

I problemi nella sceneggiatura però sono comunque evidenti. Volendo salvare il discorso finale di Sam, ciò non toglie che per tutta la serie i dialoghi siano stati di una banalità disarmante. Peccato perché la serie ha messo sul piatto un’interessante tematica politica e razziale molto attuale di questi tempi che avrebbe meritato meno superficialità.

The Falcon and the Winter, come da titolo, vuole dare il giusto spazio a due personaggi finora relegati a comprimari. Il percorso dei nostri due eroi è l’opposto. Sam Wilson è di fronte ad un nuovo inizio e con il coraggio che lo contraddistingue deve spiccare il volo con nuove ali, mentre Bucky deve definitivamente chiudere con il suo passato e portare a compimento il processo di redenzione intrapreso nei film precedenti. Nel corso degli episodi viene quindi giustamente dato più risalto a Sam e alla sua vita privata.

Non solo Bucky e Sam. John Walker (Wyatt Russell), il nuovo Capitan America, è sicuramente il personaggio più controverso della serie e proprio per questo anche il più riuscito, nonostante il poco spazio lasciatogli nel finale. Grande delusione invece per il Barone Zemo di Daniel Brühl e la Sharon Carter di Emily VanCamp. Ci si aspettava che i loro ruoli potessero essere centrali all’interno della serie, invece la loro vera natura la vedremo solo nei futuri prodotti del MCU. Anche per questo motivo la miniserie ha sofferto la mancanza di un vero e proprio antagonista di spessore, che potesse realmente risultare una minaccia.

Insomma, The Falcon and the Winter Soldier è un buon prodotto che porta a termine il suo compito senza nulla di eccezionale. La serie serve da trampolino di lancio per la prossima pellicola dedicata a Captain America, annunciata proprio nelle ultime ore (Leggi qui l’annuncio)

VOTO: 7

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