Black Adam – Recensione

Chi l’avrebbe mai detto che a tenere a galla l’universo cinematografico DC Comics ci avrebbero pensato i suoi Antieroi?! Eppure è proprio così… Prima James Gunn con la sua The Suicide Squad e ora tocca a Dwayne Johnson con Black Adam. Al cinema dal 20 ottobre.

“ Questi poteri non sono un dono, ma una maledizione nata dalla rabbia.”

Nell’antica Kahndaq a Teth-Adam furono conferiti gli onnipotenti poteri degli Dei. Una volta utilizzati i suoi poteri per vendetta, venne imprigionato dagli stessi Dei. Passati circa 5,000 anni Black Adam (Dwayne Johnson) è passato da uomo a mito, fino a diventare leggenda. Dopo esser stato liberato, scopre che la sua unica forma di giustizia, nata dalla rabbia, è messa in pericolo dagli eroi dei nostri tempi: la Justice Society.

“ In questo mondo ci sono gli eroi e ci sono i malvagi. Gli eroi non uccidono le persone.”

Il DCEU prova a ripartire. È ancora un po’ acerbo, ma la strada sembra quella giusta. Black Adam non cerca di strafare, è un cinecomic molto classico che però nella sua semplicità riesce a centrare l’obiettivo, quello di offrire personaggi carismatici su cui poter porre delle basi concrete per il futuro. Dwayne Johnson non delude e si conferma perfetto per il ruolo, anche se il suo personaggio avrebbe meritato un tratto ancor più da Antieroe.

Justice Society

Nonostante un’introduzione poco chiara e sbrigativa (che ancora una volta si serve dell’espediente narrativo già visto più volte in entrambi i film di Suicide Squad), la vera sorpresa del film è la Justice Society, in particolare il Doctor Fate di Pierce Brosnan. Le sue origini sono state omesse, forse volontariamente, ciò nonostante il personaggio risulta epico, elegante e saggio allo stesso tempo. A guidare il gruppo piuttosto giovane formato da Atom Smasher e Cyclone c’è il veterano Hawkman. Anche del suo passato però ci viene detto poco o niente, come se tutto il materiale fosse lasciato da parte per possibili spin-off futuri. Un errore già commesso tempo fa e che qui si poteva facilmente evitare. Ed è proprio questo il difetto più grande di questa pellicola.

Rimangono ancora alcuni classici difetti, a partire proprio dalla sceneggiatura, spesso contorta e confusionaria, mentre in altri momenti anche fin troppo sommaria, come citato sopra. Proprio perché c’è bisogno di una ripartenza, qualche dettaglio e approfondimento in più non avrebbe guastato.

“ Ma il fato non commette errori…”

A tal proposito si poteva cercare di osare un po’ di più anche nel collegamento con gli altri film del DCEU. L’anello di congiunzione rimane il personaggio di Amanda Waller (Viola Davis); potremmo definirla la Nick Fury di questo universo narrativo. Non basta però! In un film spin-off di Shazam che vede protagonista proprio il suo arcinemico, ci saremmo aspettati qualche riferimento al supereroe interpretato da Zachary Levi o quantomeno al prossimo film che lo vedrà protagonista.

L’universo DC ha un grande bisogno anche lui di un universo cinematografico sempre più connesso e condiviso.

In ultima analisi, dobbiamo segnalare ancora una volta alcune imperfezioni della CGI, non sempre all’altezza, ma sopratutto al passo con alcune più recenti produzioni di questo tipo.

“ La giustizia come la vedi tu può oscurare l’anima.”

Black Adam non tenta di rivoluzionare niente, anzi poteva fare e osare molto di più, visto il personaggio. Nonostante i suoi difetti, il film riesce comunque a portare a casa il risultato regalando scene piuttosto spettacolari anche con una piccola ma ben bilanciata dose di umorismo.

Voto: 7

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